CARTA DEI VALORI


La Carta Associativa dei Valori
 
 
Lo scopo del documento 
 
1.     Raccogliere le intuizioni dei fondatori e lo sviluppo successivo
2.     Delineare un profilo d'identità associativa
3.     Fornire un quadro di convergenza motivazionale
4.     Presentare uno sfondo valoriale entro cui riconoscere la realtà dell'anspi
5.     Indicare i valori associativi a cui ogni animatore e responsabile anspi deve fare riferimento nel suo servizio educativo
 
I destinatari 
1.     Educatori ed animatori di oratorio, responsabili associativi
2.     Famiglie
3.     Diocesi, parrocchie, istituti o congregazioni religiose
 
Annotazioni 
Il documento, scritto nel 40° dell'ANSPI, è stato presentato in più momenti ai responsabili e dirigenti dell'associazione, dopo un sostanziale consenso, votato a maggioranza nell'assemblea del 23 aprile 2004, rappresenta  ufficialmente la carta associativa dei valori dell'anspi.
        
Il seguente documento rappresenta la carta d'identità dell'ANSPI nel suo 40° anniversario, esprime il riferimento ideale di convergenza motivazionale per una chiarezza di appartenenza e raccoglie le intuizioni dei suoi fondatori con lo sviluppo successivo.
E' rivolto anzitutto a coloro che sono chiamati a svolgere un servizio educativo e di responsabilità all'interno dell'Associazione ma anche alle famiglie e a tutti coloro che sono interessati a conoscere l'ANSPI.
 
E' un'Associazione Nazionale 
 
L'ANSPI nasce durante il Concilio Vaticano II ed affonda le sue radici nella “Rivista del Catechismo” fondata a Brescia come legittima erede del periodico “Il Catechista Cattolico”. Scartata la primordiale idea di istituire una Confederazione Nazionale degli Oratori e Circoli Giovanili sin dall'inizio venne elaborata la scelta di essere Associazione Nazionale adottando il nome pontificale del nuovo papa Paolo VI.
Essere Associazione è un modo concreto per assumere una organizzazione funzionale ed articolata su tutto il territorio nazionale. In quanto Associazione si propone innanzitutto lo sviluppo della persona dal punto di vista umano e spirituale e quindi anche la tutela e lo sviluppo degli Oratori. E' impegnata nell'educazione di base, di massa e integrale,  globale e permanente.
  • Si impegna in una educazione di base perché si rivolge alle nuove generazioni nella convinzione che ogni ragazzo e giovane porta in sé impressa l'immagine di Dio con la persuasione della ricchezza che c'è in lui e delle potenzialità meravigliose che la grazia di Dio ha messo o sta mettendo nel suo cuore. Ed è questo senso della dignità personale che muove tutta la sua azione educativa.
  • Si impegna in una educazione di massa perché si rivolge a tutti e crede che in ciascuno, in ogni ragazzo/a e giovane, anche in quello più difficile, immigrato o straniero, respinto da tanti, respinto dalla società, perché sa che “di questi è il regno dei cieli”. La sua proposta assume le forme più svariate,  al fine di raggiungere tutti ed in particolare quelli che nessuno raggiunge per far emergere le doti di ognuno e creare una rete di relazioni umane autentiche. Assume perciò i connotati della popolarità perché ci sia spazio per tutti.
  •  Si impegna in una educazione integrale o globale perché pensa alla persona nella sua unità fisico e spirituale, umana e cristiana, affettiva e razionale. Pertanto le attività sono proposte coinvolgendo la vita del ragazzo e del giovane in tutte le sue sfere o dimensioni in una progressiva gradualità. Un cammino che vede il protagonismo del ragazzo/a e del giovane coinvolto a mettere fuori le sue potenzialità aiutandolo a non scoraggiarsi ma a vedere sempre con realismo il positivo che c'è in lui. Un cammino che si realizza in unadimensione comunitaria dove lo stare insieme diventa motivo per conoscersi, per misurarsi con le proprie potenzialità e con i propri limiti,  in un sano confronto e rispetto con l'altro sesso. La diversità viene scoperta come ricchezza da accogliere e ci si allena a mettersi a servizio degli altri. Un cammino fatto di esperienze vissute ed approfonditedove “si impara facendo” e ci si allena ai grandi valori della vita attraverso il gioco, la catechesi, la preghiera. In un clima di gioia e serena fiducia il ragazzo/a e il giovane è chiamato a diventare “onesto cittadino e buon cristiano”.
  • Si impegna in una educazione permanente perché l'adulto possa testimoniare in ogni fase della sua vita la propria scelta vocazionale, favorendo all'interno degli oratori e circoli un ambiente sano, stimolante e generatore di speranza.
Tutti possono far parte dell'ANSPI purchè non si perda l'intenzionalità educativa che è la finalità di fondo a tutte le attività proponibili. Ognuno porta il proprio personale contributo senza confusioni di ruoli e nello specifico del proprio stato di vita.
  • I presbiteri chiamati con la loro preziosa ed insostituibile presenza a effondere il dono della Parola di Dio e quello dei Sacramenti ed in particolare dell'eucarestia e della riconciliazione, sono il segno di Cristo buon pastore che guida il suo gregge e lo conduce a pascoli verdeggianti. In uno spirito di matura corresponsabilità sono chiamati a far crescere lo spirito di comunione e a condividere le responsabilità della vita associativa.
  • I laici in virtù della propria e peculiare indole secolare sono chiamati a trattare le cose temporali orientandole secondo Dio. All'interno dell'Associazione nel ricoprire compiti di responsabilità offrono il loro prezioso contributo professionale per la soluzione o l'approfondimento di alcuni problemi nonché per il normale svolgimento delle attività programmate.
Sia tra i presbiteri che tra i laici ci sono alcuni che, attraverso la professione dei consigli evangelici, si pongono come segno di perfezione nella carità e divengono per l'Associazione una ricchezza nella loro totale donazione a servizio dell'amore di Dio.
 
Civile ed Ecclesiale 
 
Nella più stretta correlazione tra Civile ed Ecclesiale l'ANSPI  si configura nella sua natura giuridica come Associazione privata di cittadini e fedeli che perseguono gli stessi fini. Pensare ad una separazione o ad una superiorità o precedenza di uno sull'altro è tradire il suo provvidenziale carisma.
         L'ANSPI è per sua natura ecclesiale e civile alla pari: adotta il metodo di comunione e di democrazia nello specifico compimento degli atti peculiari delle sue attività.
  • La scelta civilistica è una felice intuizione, una modalità concreta per inserire l'associazionismo cattolico all'interno della realtà sociale e civile italiana. Essere nella società significa assumerne il linguaggio, le norme e le leggi e sentirsi coinvolti nel processo di rinnovamento. Come Associazione Civile si pone nel vasto mondo del “terzo settore” in continuo mutamento ed evoluzione. L'ANSPI nazionale costituita ai sensi dell'art. 12 del Codice Civile ha personalità giuridica con il riconoscimento concesso attraverso il decreto del Presidente della Repubblica a cui poi si sono aggiunti altri riconoscimenti come ente assistenziale e come ente educativo e con il nuovo statuto l'iscrizione all'albo nazionale delle associazioni di promozione sociale. Le articolazioni periferiche, Comitati e Oratori/Circoli Giovanili, sono costituite ai sensi degli articoli 36, 37, 38 del Codice Civile e non hanno personalità giuridica perché non riconosciuti, ma godono degli stessi diritti spettanti al nazionale attraverso l'affiliazione annuale. In quanto “enti non commerciali” sottostanno a tutta la legislazione fiscale amministrativa che le regola e le disciplina. Dalla scelta civilistica  derivano gli enti di servizio o, meglio definiti, attività di servizio che operano nell'attuazione dei fini istituzionali dell'associazione. Il compito che l'ANSPI si assume nell'impegno civile è quello di santificare il tempo libero che è il tempo nel quale i valori appresi dalla famiglia, dalla scuola e dal lavoro sono messi alla prova. Questo non con il prevalere di una proposta pragmatica fine a se stessa, ma in una prospettiva di sintesi che pone al centro il ragazzo/a, il giovane e la sua crescita.
  • La scelta ecclesiale si esplicita nella ferma volontà di essere nella chiesa. E' una scelta di fede che riconosce in Gesù Cristo la Parola incarnata di Dio e perciò stesso l'unica verità capace di salvare l'uomo. Una fede che gli animatori, i responsabili o dirigenti giovani o adulti sono chiamati a professare e testimoniare con la propria vita e che i ragazzi e i giovani scoprono gradualmente e cominciano a professare attraverso scelte concrete di vita. Essere nella chiesa vuol dire sentirsi membra vive e partecipi di una comunità che trova nella chiesa locale presieduta dal vescovo la sua più piena epifania, il cui magistero diventa punto di riferimento e motivo di impegno.  I comitati zonali identificandosi con il territorio della diocesi esprimono questa sollecitudine e attenzione pastorale. Una chiesa comunione, manifestazione della Trinità, che si esprime nella corresponsabilità tra laici e presbiteri e nella partecipazione all'unica missione di salvezza. Ai sensi del Codice di Diritto Canonico l'ANSPI fa riferimento al capitolo III, libro II, canoni 321-326 sulle associazioni private dei fedeli, pertanto nell'ambito dei comitati zonali viene nominato l'assistente spirituale dall'ordinario diocesano.
A servizio degli Oratori e Circoli Giovanili 
 
        L'ANSPI è nata per gli Oratori e i Circoli Giovanili ed è l'Associazione nazionale degli Oratori e Circoli Giovanili. Coniuga ed interpreta il metodo di democrazia civile con quello di comunione ecclesiale. Alla luce della ecclesiologia del Vaticano II fra laici e presbiteri vige una vera uguaglianza riguardo alla dignità e possono ugualmente assumere, sia gli uni che gli altri, responsabilità e incarichi a tutti i livelli dell'Associazione con piena corresponsabilità e fiducia.
  E' negli Oratori e Circoli Giovanili che si attua la formazione permanente dei ragazzi e dei giovani attraverso l'elaborazione e l'attuazione di un Progetto Educativo che è sotto la responsabilità di una comunità di educatori composta da adulti e giovani guidati dal sacerdote che tra di loro ricopre un ruolo insostituibile nella guida e formazione spirituale. Il Progetto educativo attraverso l'analisi del territorio con gli orientamenti pastorali della propria chiesa locale elabora una strategia di intervento educativo. Oratori e Circoli Giovanili attraverso il metodo democratico individuano i propri responsabili, valutandone competenza e professionalità, per svolgere servizio associativo nei rispettivi comitati zonali e regionali.
  Tra i comitati zonali e regionali non esistono diversità di diritti e di doveri, tutti partecipano a livello nazionale portando il proprio prezioso contributo.
  Fare Oratorio è lo specifico dell'ANSPI che fa dell'esperienza il suo perno e della valorizzazione e costruzione delle esperienze la sua capacità creativa di animazione. L'attualità dell' oratorio sta nell'essere quello “stupendo fenomeno di popolo”, ovvero quel “ponte tra la strada e la chiesa”, attraverso cui giunge la salvezza. L'Anspi deve poter vantare di essere “esperta di oratorio” perché sia al Nord, che al Centro e al Sud s'impegna a “difendere e diffondere” la sua istituzione.
  L'oratorio Anspi è un luogo di sintesi pastorale, un crocevia attraverso cui confluisce la pastorale della famiglia, della scuola, la catechesi, il tempo libero, la problematica giovanile. E' questa sintesi che si offre alla parrocchia mettendo insieme culto, apostolato e cultura. L'oratorio anspi è al servizio della parrocchia nel territorio per l'evangelizzazione della comunità e come occasione e luogo di riconciliazione tra mentalità e atteggiamenti diversi di vita civile e religiosa. Questa identità è espressa attraverso gli Oratori e Circoli Giovanili che, coordinati in comitato zonale e regionale, trovano propulsione dinamica all'interno della grande famiglia nazionale che è l'ANSPI.